Spagna

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SPAGNA

Periodo : indirizzi revisionati e aggiornati al 2013

Durata : 5 giorni in ogni città

Tipologia : fai da te

 

 

 ITINERARIO

 MADRID – BARCELLONA – SIVIGLIA – GRANADA

  

MADRID, DICEMBRE 2003

Non c’è luogo dove ci si senta più soli che al ristorante, se si è soli.

Mi guardano tutti, occhiate fulminee piene di interrogativi. Nell’attesa delle pietanze scrivo.

Il primo giro perlustrativo di MADRID è interessante. L’illuminazione natalizia è strepitosa, per le strade c’è tantissima gente, sembra che tutta Madrid si sia riversata lungo i corsi principali per raggiungere il massimo della concentrazione in PLAZA MAYOR dove è allestito uno strano mercato carnevalesco e PUERTA DEL SOL. Mi infilo in un sacco di negozi, stracolmi di persone, forse perché i prezzi sono strabilianti! Se le cose non sono cambiate varrebbe la pena arrivare con niente e fare shopping. All’HOSTAL CORBERO – (ora Pension, ndr) www.pensioncorbero.com – la camera è essenziale ma pulitissima. C’è pure il bidet!

 

Dodici ore di sonno vorranno dire qualcosa?

Faccio prima un sopralluogo al PRADO, per verificare che domani sia gratuito, poi vado a fare una passeggiata nel REAL JARDIN BOTANICO, rilassante, interessante e solitaria. Anche se il giardino è nel pieno del rigore invernale è bello. Altro giardino notevole, tipo serra, è quello all’interno della STAZIONE FERROVIARIA ATOCHA. La struttura della stazione è costruita con mattoncini rossi e ferro, ricorda quella D’Orsay a Parigi, e la serra la trasforma in un’oasi. Sugli alberi ci sono addirittura gli uccellini! Al suo interno vale la pena di prendersi un tè al SAMARKANDA per godere la vista dalla sua terrazza.

 

Al CENTRO DE ARTE DE LA REINA SOFIA c’è una ricca mostra dedicata a CALDER.

All’ingresso del 2° piano c’è un Mirò. Sono già commossa e non mi sento più sola.

MIRO’, DALI’, PICASSO e la sorvegliante che dorme a bocca aperta seduta nell’angolo della sala.

Resto catturata dai disegni di JUAN GRIS, disegnatore umoristico per riviste. L’unico piano che non apprezzo è l’ultimo, con la collezione permanente di arte moderna, ma per il resto il REINA SOFIA è un Museo strepitoso. Chi avrebbe resistito con me un intero pomeriggio in un museo? Per la precisione dalle 14.30 alle 21.00? Da sola me lo sono gustato centellinando tutte le opere esposte e disegnandone alcune. Appagante.

Dopo una cena con tapas mi incammino sulla HUERTAS fino a PLAZA SANTA ANA e poi verso PORTA DEL SOL. Per mimetizzarmi ho comprato una parrucca di lustrini viola. Qui tutti amano questo sfoggio carnevalesco ed è incredibile quanta gente ci sia in giro. Le Cervecerie sono tantissime, una dietro l’altra e tutte strapiene con gente di tutte le età.

 

EL RASTRO è un mega mercato ma tutto fuorché delle pulci. Meglio andare al PRADO.

Noioso per i miei gusti per i tanti Cristi e Madonne, Santi ecc tutti scuri. Non riuscendo a trovare i Caravaggio mi metto pazientemente in coda per vedere la mostra che ospita su MANET. La mostra è interessante, ben sviluppata e gratuita. Colazione a LA ESQUINA DEL CAFE’. Una signora dall’aspetto decadente comincia a raccontarmi tutta la sua vita, capisco poco ma la ascolto osservandola. Ha il viso espressivo pieno di rughe, il rossetto è un po’ sbavato, lo smalto sbeccato. Indossa tre sciarpe, due intorno al collo, la terza legata al punto vita, probabilmente per tenere chiuso il cappotto, logoro e sporco. Parla e mangia contemporaneamente. Mi par di capire che deve farsi vedere da un medico perché ha dei dolori, non capisco dove. Ogni tanto ride amaramente dicendo che la vita non è stata buona con lei. Possiede una casa antica, ma è tutto.

Infine mi dice che oggi è il suo compleanno. Mentre si perde nei pensieri le faccio un veloce ritratto. Non si stranisce e quando glielo mostro si mette a ridere. Peccato che la signora abbia già pagato la propria consumazione, le avrei offerto volentieri la colazione.

Mi reco in un bar dove c’è una mostra fotografica ma apre tra due ore. Ci rinuncio. La zona di CALLE LAGASCA ha i negozi più eleganti e le grandi firme. Più avanti trovo una mercato dove pranzo con una tortilla di patate buonissima.

FUENCARRAL invece è la strada con i negozi di tendenza per i giovani.

Solito giro alla Puerta del Sol e a Plaza Mayor con le luci, la gente e la voglia di divertirsi.

Ceno assaporando il famoso Jamon Iberico al ristorante PRADA A TOPE in Calle Principe 11 e bevendo un vino TINTO MACERATION 2003. Alla faccia del vino soave.. non so come fare a tornare all’Hostal. Il proprietario del locale mi omaggia due due cubetti di cioccolato “para allegra la vida!” una vera leccornia!

 

MUSEO THYSSEN-BORNEMISZA, Paseo del Prado 8.

All’interno della sua splendida struttura mi vengono le lacrime agli occhi davanti al Ritratto di Francesca Tornabuoni del Ghirlandaio e un Andrea della Robbia raffigurante S. Agostino.

E sono solo alla sesta sala! Quante sono le opere italiane sparse per il mondo?

I Canaletto sono emozionanti. Poi ci sono i Van Gogh, Pissarro, Degas, un Sisley, altri quadri impressionisti, due notevoli Dalì e un Magritte. Dei tre Musei visti fin’ora il più bello è il Reina Sofia, ma anche questo è notevole.

 

Faccio una coda mostruosa davanti al MONASTERO DE LAS DESCALZAS REALES conversando con due ragazze milanesi fino a quando ci sbattono il portone in faccia perché non fanno entrare più nessuno. Infreddolita entro nella CHOCOLATERIA ST. GINES per consolarmi con i Churros e la cioccolata calda davvero buona. Sono stanca per uscire a cena, a domani.

 

Mentre mi reco alla Stazione dei treni per trasferirmi a Barcellona assisto ad una scena assurda e tragicomica. Passano dei poliziotti molto giovani, divisa, occhiali neri, si sentono fighi, uno soprattutto, lo noto dal fatto che controlla se lo guardano; si dirigono verso la volante, entrano come se un regista li stesse filmando e azionano la sirena; la macchina si trova sul marciapiede proprio in corrispondenza del semaforo e delle strisce pedonali; oltre a me altre cinque o sei persone sono in attesa del verde per attraversare la strada; la ragazza ferma proprio alle spalle della volante non ha minimamente catturato la scena e non ha attivato il suo canale uditivo perché non si accorge nemmeno della sirena spiegata; il poliziotto-che-si-sente-figo parte all’inseguimento di non si sa chi facendo retromarcia senza guardare!! quello accanto? la macchina sospinge di un buon metro la ragazza prendendola in piena schiena prima che lei e loro si rendano conto di cosa sta succedendo.

Non so perché, né io né gli altri pedoni, non abbaiamo avuto la prontezza di gridare Attenta!

Forse tutti pensavamo che i poliziotti se ne sarebbero accorti e allo stesso tempo siamo rimasti ipnotizzati dalla scena insolita, come se stessimo guardando un film al rallentatore.

 

La STAZIONE DI ATOCHA mi sorprende nuovamente con i suoi effetti speciali: per accedere ai treni c’è un gate, come in aeroporto, dove entri solo se hai il biglietto valido per il giorno stesso, dentro ci sono i negozi ed un’enorme sala d’aspetto, ad ogni binario corrisponde un gate dove ti ricontrollano il biglietto e ti imbarchi 5-10 minuti prima della partenza. In pratica i treni sono al di là di una vetrata, si scende con una scala mobile e sui binari non c’è confusione.

Sorpresa: sul treno c’è il film! Fantastica RENFE!

 

BARCELLONA, GENNAIO 2004

 

A BARCELLONA fa veramente freddo.

La prima impressione è che ha un aspetto  decadente. Alla reception dell’Hostal dove alloggio (talmente anonimo che non ho segnato il nome) chiedo se c’è qualcuno che vi alloggia interessato ad unirsi a me per il Capodanno. Sì, ci sono tre ragazze, glielo chiederà.

Intanto esco a fare due passi sulla RAMBLA e girovagando mi imbatto nella maestosa CATTEDRALE gotica. Poi mi infilo nel MERCATO LA BOQUERIA per comprare qualcosa per cena. Cenare da sola al ristorante non mi piace.

Rientrata all’Hostal faccio la conoscenza di Marina e Marta, la prima è colombiana la seconda è equadoreňa. Sono carine e gentili, soprattutto Marina. Vive a Oslo perché ha sposato un norvegese, è sensata e altruista. La terza compagna di camera, Alessandra è fuori con un amico, Oscar. Il loro programma è di cenare in un ristorante colombiano e poi andare a ballare alla BARCELONETA.

Ok, ormai ceno in camera ma ci troviamo dopo! All’HABANA BARCELONA, Moll de l’Escar 1, la musica cubana non è male, balliamo, beviamo e brindiamo al nuovo anno. Alle 6.30 del mattino la Rambla è invasa dalla spazzatura e da gioventù bruciata, ubriaca e fuori di testa.

 

Mi sveglio dopo l’ora di pranzo, prendo la metro e vado al PARC GUELL. Sicuramente in una stagione migliore risplende in tutta la sua originalità però è indubbiamente bello e ci passo il pomeriggio. Un salto alla SAGRADA FAMILIA e poi a SANTA MARIA DEL PI, belle e particolari. Ho patito un bel freddo oggi, una zuppa calda e via a nanna.

Giornata sul PASSEIG DE GRACIA. Alla CASA ASTI c‘è la mostra fotografica di SALGADO! Sono troppo felice. Il palazzo è oltretutto particolarmente bello, molto liberty. A PALAU ROBERT c’è la mostra fotografica di un viaggiatore e sulla Rambla c’è un’altra mostra di fotografi latinoamericani. Ma quanto è bello muoversi liberamente, senza appendici, scegliendo unicamente continuamente, ignorando il tempo, i bisogni, le convenzioni.

Serata con le amiche sudamericane a tapear e poi al MARE MAGNUM a ballare.

 

Oggi mi vado a vedere la FUNDACIO’ JOAN MIRO’ dove disegno tanto ignara del tempo che scorre. Pranzo alle quattro del pomeriggio poi entro al MACBA, il Museo di Arte Moderna che si trova in mezzo al Parco della Cittadella (un ginepraio pieno di sfollati).

Tornando verso l’Hostal trovo un mercato delle pulci allestito di fronte alla Cattedrale. Compro una piccola rana per Marina che ne fa collezione.  Serata con le nuove amiche all’ANTILLA, Caller d’Aragò 141, un bel locale con ottima musica dove si balla la salsa.

 

Solito risveglio col carro attrezzi e colazione da ESCRIBA, tempio di delizie.

Essendo la prima domenica del mese al MUSEO PICASSO c’è una coda incredibile ma non posso perdermelo, è superlativo. Ci sono opere che non ho mai visto e di un periodo che mi era sconosciuto. In Calle Moncada, vicino al museo, c’e un bar a tapas con una lavagna che cita JAMON Y QUESO, SABOR Y A BESO!

La zona del BORN è la più particolare con le sue stradine e i negozi artigianali.

Entro nella Chiesa di SANTA MARIA DEL MAR poi prendo la metro per andare sul PASSEIG DE GRACIA a vedere LA PEDREIRA, un autentico gioiello. Di un genio quale GAUDÌ mi sarei potuta innamorare. Di questa casa ha progettato tutto, dal sistema di aerazione alle maniglie.

CASA BATLO’ è un altro capolavoro. Adoro girare per Musei!

Mangio qualcosa al TALLER DE TAPAS in Carrer Comtal 28 e vado a dormire esausta.

Le amiche sono partite. Marina mi manda un sms molto carino “Hola bella, en Oslo nieve y lindo, espero hayas disfrutado de tu dia, fue lindo conocerte, buen viaje maňana, besos”.

 

Sono tornata a Barcellona nel 2009 con Susy e l’ho trovata cambiata in meglio.

Vi segnalo alcuni indirizzi che ci sono piaciuti.

Ideale per la colazione: LILIPEP, Carrer dela Barra de Ferro è un bar delizioso, sembra un salotto di casa, vi potete rilassare gustando una torta fatta in casa e leggendo i libri e le riviste esposti.

Per le tapas: ORIGENS, in Carrer de la Vidreria, da SAGARDI in Carrer de l’Argenteria 62 vicino alla Cattedrale e la taverna basca I RATI, Cardenal Casanas 17.

 

SIVIGLIA, GIUGNO 2005

 

Accasciate sulle panche della Cattedrale Cinzia ed io osserviamo il migliaio di figure bibliche ed il trionfo gotico della meravigliosa CAPILLA MAYOR. Fuori fa un caldo torrido e noi abbiamo già esaurito le energie, d’altronde non abbiamo praticamente dormito!

 

Pranziamo al MERCATO DELLA FERIA. Il cibo è ovviamente freschissimo e l’atmosfera è molto piacevole. In Calle Peral al nr. 49 c’è una scuola di Flamenco  www.tallerflamenco.com. Entriamo e chiediamo di poter dare un’occhiata. La gentilissima signora che ci ha aperto la porta acconsente. In un’aula c’è l’insegnante con tre allieve. Stanno provando dei passi su una musica SOLEA’. Cinzia è incantata, a Firenze anche lei balla il Flamenco.

L’insegnante ha una grinta eccezionale, le tre allieve invece non mi sembrano dei fenomeni, ma non ho certo le competenze per giudicare. Restiamo una ventina di minuti poi torniamo dalla signora all’ingresso per avere una dritta: dove possiamo assistere ad un vero spettacolo di Flamenco? Specifichiamo non un’esibizione turistica. Ci segnala la serata gratuita all’Hotel Triana, nell’omonimo quartiere, con inizio alle 22.30.

 

Nel patio dell’ANTIGUO HOTEL TRIANA c’è molta gente già seduta. Sul palco c’è un pianoforte, lo sfondo è la facciata di una casa con tanti vasi di gerani. Siamo al PRIMO FESTIVAL DEL FLAMENCO A TRIANA.

Lo spettacolo inizia, un poeta barbuto e vestito di bianco suona la chitarra e recita versi. Il pubblico, che ascoltandolo commenta estasiato, è interessante tanto quanto l’artista sul palco. E’ costituito prevalentemente da persone anziane, simpatiche e curiose. Il pianista è bravissimo. Lo affiancano due uomini che battono il tempo con le mani, un chitarrista, padre del pianista, e la madre del pianista che balla da brivido. La famiglia si alterna ad altre sul palco. Lo spettacolo si conclude con una specie di jam session. Si riuniscono tutti sul palco, ballano, cantano e suonano, sono fantastici e ci fanno brillare gli occhi. Ad un certo punto invitano a salire sul palco un paio di personaggi anzianotti, evidentemente molto conosciuti nel quartiere, che non potendo resistere si mettono a ballare con evidenti difficoltà dovute all’età. Lei, MATILDE CORAL, ha una crocchia sulla testa che sembra una cipolla ed esibisce un fisico pesante, panciuto, non indifferente ma si muove con un’eleganza, un sentimento ed una forza tali che trascina tutto il pubblico in un vortice di emozione. E’ il turno del marito, RAFAEL GARZIA RODRIGUEZ “El Negro”, mentre saltella con bravura sulle gambe incurvate dalla vecchiaia lei si commuove e non riesce a trattenere le lacrime.

Lo spettacolo, così autentico, ci fa commuovere tutti e quando termina ci sentiamo fortunate. Potremo dire “Noi c’eravamo!”. Di più non potevamo desiderare.

 

Nei giardini del REAL ALCAZAR c’è da perdersi piacevolmente. Tant’è che realizziamo di doverci precipitare al Palazzo per la visita, che abbiamo prenotato per le 12.30, del Cuarto Real.

Non ci orientiamo. Una gentile giardiniera ci aiuta a trovare l’ingresso degli appartamenti.

Depositiamo le borse nelle cassette di scurezza sotto la supervisione di un’antipatica guardia che, osservando la nostra difficoltà, interviene con un fastidiosissimo ah-ah-ah! Sembra un picchio. Ma dacci una mano no?! che la visita è già cominciata! E vale la pena!

 

Tre giorni, tre paia di suole fuse. Abbiamo camminato fino allo sfinimento ed ho avuto poco tempo per scrivere ma tra le cose visitate segnalo il MUSEO TAURINO, notevole.

 

GRANADA, GIUGNO 2006

 

Alloggiamo all’HOSTAL LIMA, in Laurel de las Tablas 17, www.hostallimagranada.com, un buon indirizzo. Appena arrivate ci imbattiamo subito in ben tre matrimoni.

Il primo alla Iglesia de Santa Ana con lo sposo ha un completo dorato stampato a coccodrillo.

Il secondo alla Iglesia de San Sebastian, serio ed elegante. Il terzo vede una sposa col velo al vento in sella ad una roboante Harley Davidson. Nella piazza della Cattedrale c’è una festa danzante dove spicca un’attempata signora che balla da sola maneggiando un ventaglio. Ad una cert’ora la città si illumina come se fossimo nel periodo delle feste natalizie ed è invasa di gente.

 

L’ALHAMBRA di Granada, Patrimonio dell’Unesco, ha concorso per essere eletta una delle sette nuove meraviglie del mondo. Il complesso andaluso è davvero affascinante e perdersi nei sui giardini ed interni per un’intera giornata fa bene all’anima.

Buona cena di pesce nel raffinato ristorante EL LADRILLO, Calle de Panaderos del Albaycin 35 e dopocena al HUERTO DEL LORO ad uno spettacolo di Flamenco, vero ed emozionante.

 

Eccezionale ed economico pranzo con frittura di pesce nel Bar LOS DIAMANTES, Plaza Nueva 13 www.barlosdiamantes.com. Al Bar RECA in Plaza de la Trinidad i nebulizzatori rinfrescano i clienti. Sotto al tendone è una goduria! Cena da LA PORRONA, una donna imponente, ballerina di Flamenco, in Plaza Larga nell’Albaizyn Alto.

 

L’HAMMAM di Granada, in Santa Ana 16, vanta una bella struttura ed un ambiente accogliente e rilassante. Il posto ideale per staccare.

 

Cercando una scuola di Flamenco per le mie amiche Cinzia e Susy, appassionate di questo ballo, bussiamo ad una casa incappando in una ballerina che, niente popò di meno, si è esibita per la Famiglia Reale, ci mostra le foto.

Pilar Bustamante, in arte La Paquera, è una donna bella ed affabile, ci concede un pomeriggio nel cortile di casa con sua figlia Veronica come insegnante ed il marito José alla chitarra.

Il caldo è torrido, le mie amiche provano e riprovano i passi sudando ma felici di questa esperienza unica. Al termine della lezione tira fuori i suoi vecchi vestiti di Flamenco dall’armadio e per Cinzia e Susy è un’occasione irresistibile. Ne comprano uno ciascuna.

Con Pilar ci rivediamo la sera, alla CUEVA DEL ROCIO nel Sacromonte dove si esibisce.

Lo spettacolo è per turisti ma noi la guardiamo con altri occhi.

 

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