
BILBAO
Periodo: Giugno – Luglio 2025
Durata: 1 settimana
Tipologia: FAI DA TE
Cara Bilbao, eri nel mio mirino da un pezzo.
E quale migliore amica per visitarti della collaudatissima Susy!
Sabato 28/06
A questo giro abbiamo deciso di trattarci da signore con pochi ingrullimenti: volo diretto da Firenze e taxi dall’aeroporto di Bilbao all’albergo. In venti minuti, e ad un costo ragionevole, siamo al SERCOTEL ARENAL, vicinissimo alla CHIESA DI SAN NICOLA. L’albergo è pulito, lo staff è gentile ed è prevista un’ottima colazione.
Alle spalle dell’Hotel c’è la PLAZA NUEVA, fulcro del CASCO VIEJO, dove i locali di PINTXOS si susseguono uno di fila all’altro. Appena ci affacciamo sulla piazza, restiamo paralizzate per una manciata di secondi, stordite dalla confusione e dalla moltitudine vociante.
E’ sabato sera, perciò sono tutti lì, abbracciati allegramente, gozzoviglianti col bicchiere di birra in mano.
Ci mettiamo subito in coda per entrare da VICTOR MONTES e assaggiare questa specialità dei PINTXOS, che richiama le tapas, ma che sfoggia una maggiore succulenza.
Le fantasie culinarie fanno bella mostra di sé sui banconi appagando subito l’occhio.
La lunga sfilza di vassoi è un tripudio di colori. La consumazione è rigorosamente in piedi e devi sgomitare per accaparrarti l’attenzione di chi ti deve servire mentre la papilla gustativa reclama.
I Pintxos sono tutti diversi, riccamente farciti e a intuito pure “belli pesi”. Sul pane sfilano baccalà, gamberi, frutti di mare, carne, prosciutto, verdure, formaggi. Sono fritti, caramellati, piccanti, soffici, croccanti, crudi, cotti, belli e brutti, e tutti abbondantemente cosparsi di cremine appetitose.
Per riprenderci dal primo round, prima di capitolare, facciamo due passi nel quartiere.
Domenica 29/06
La colazione del nostro albergo è davvero piacevole. La sera prima occorre prenotare la fascia oraria, cosa che troviamo buona e giusta per evitare il sovraffollamento. La scelta tra dolce e salato è notevole e di qualità. Approvata e perfetta per fornire le energie necessarie.
L’architettura del CASCO VIEJO ci affascina subito.
Con un bel sole abbiamo modo di apprezzare le facciate delle case e i loro bovindi che fotografiamo ossessionate. Sono tutti particolari, colorati, anche malandati, e ci piacciono tanto.
Ci sono anche innumerevoli negozi. E i saldi. Se avete letto i diari dei viaggi precedenti che ho fatto con la Susy sapete quanto sia letteralmente calamitata dalle vetrine e la spensieratezza di questa vacanza dilatata, senza troppe cose da voler vedere, si sposa perfettamente allo shopping antistress.
Partiamo infatti con le migliori intenzioni dirette alla Cattedrale, ma in Posta Kalea, ovvero nella strada di fianco, veniamo subito distratte da una vetrina inconsueta e tutti i nostri devoti propositi vanno subito a farsi friggere. Sto parlando di CAGANER, un negozio che vende statuine fatte e dipinte a mano. Ogni pezzo è unico e tutti i personaggi fanno la cacca.
Per la posizione a lato della Chiesa potrebbe sembrare pure irriverente, ma il bello di Bilbao sta anche nell’assenza di giudizio e nel senso di libertà, e anche la location di questo negozio ne è la conferma.
Il Caganer è dunque una statuina che fa la cacca e che si dice porti fortuna.
Inizialmente il Caganer era una figura tipica e tradizionale del Presepe catalano, raffigurante un uomo accovacciato con la berrettina rossa, la camicia bianca e i pantaloni neri.
Poi hanno pensato di farla dei personaggi più disparati ed è diventato pure prestigioso avere il proprio Caganer. Sono infatti tantissime le celebrità che vengono proposte: Freddy Mercury, Elvis, i Beatles, Lady Gaga e tutti i cantanti e gli attori; Trump, Re Carlo, Zelensky e tutti i politici; Mafalda, Snoopy, Asterix e tutti i cartoni animati; gli eroi di Star Wars e tutti i Supereroi.
E poi ci sono rappresentati i mestieri, tipo il muratore, l’hostess, il poliziotto, l’ortolano, l’infermiera e via dicendo; e ancora, tutti gli animali, i più conosciuti simboli tipo la Statua della Libertà e tanti altri possibili immaginabili. E’ un’idea davvero molto simpatica.
Io mi sono comprata Wonder Woman. Anche lei fa la cacca!
Suvvia, torniamo a fare le turiste serie! Ci aspetta la bella CATEDRAL DE SANTIAGO, dove stanno celebrando la Messa cui assistiamo cullate dalla musicalità della lingua.
Girovagando nei paraggi capitiamo in Harategi Zahar Kalea, una strada dove hanno messo a punto un ingegnoso sistema per stendere i panni fuori dalle finestre, senza che dall’alto possa pioverci sopra. Oltre al braccio estendibile, gli stendibiancheria sono dotati di un pratico e ampio ombrello blu.
Le famose SIETE CALLES si diramano proprio da qui e, anche se è domenica e molti negozi sono chiusi, urge farsi un’idea. Favolosa la Pescheria BACALAO EGUINO, splendidamente retrò SOMBREROS GOROSTIAGA per i tipici berretti baschi (Txapela) e la vetrina del LA QUESERÍA fa proprio venir voglia di tornarci.
Pranziamo al MERCADO DE LA RIBERA, dalle belle vetrate art déco, dove con i Pintxos è possibile rovinarsi, perché uno tira l’altro. Oltre al bell’aspetto, hanno nomi allettanti tipo Langostinos envueltos en hilo de patata, Calamar en su tinta, Croqueta de Cocido, Gratinado de Queso, Bocadillo de jamon. Comunque, quanto a bontà, il Bakalao Pil-Pil per me li batte tutti.
Per finire di rotolare del tutto, entriamo da BASSK, una catena di Cheesecakers di San Sebastian.
Il Cheesecake è cotto ed esageratamente soffice. Nemmeno nelle pasticcerie l’abbiamo assaggiato così libidinoso e neanche a farlo apposta, il negozio di questa assoluta bontà si trova proprio vicino a Plaza Nueva, ad un passo dal nostro Hotel. Salvateci!
Attraversiamo il fiume. Oltre la bellissima Stazione di ARRIAGA, di cui vale la pena ammirare la facciata, c’è il quartiere ABANDO, più moderno, brulicante di gente indaffarata ad entrare e uscire dai centri commerciali e dai negozi globalizzati. Lo esploriamo tutto il pomeriggio.
La mia attenzione viene catturata giusto dalle tettoie in vetro e acciaio degli accessi alla Metro progettati da Norman Foster, detti Fosteritos. A me ricordano degli enormi gusci di gambero.
Torniamo nel Casco Viejo esauste. Per la “cena” proviamo BERTON, rinomato per i suoi Pintxos, ma a nostro avviso per niente all’altezza della fama. La roba ci sembra pure stantia. Deludente.
Lunedì 30/06
Per la prima volta non ho avuto tempo e voglia di impegnarmi nel programmare.
Per sopperire, Susy ha pensato di prenotare un paio di Tour organizzati ed oggi è previsto il primo, sulla Costa Basca, con partenza dal Sercotel Coliseo che raggiungiamo a piedi.
Il tour ci consentirà di vedere BIARRITZ, SAINT-JUAN-DE-LUZ e SAN SEBASTIAN.
Siamo gitanti di varie nazionalità, perciò la giovane e volenterosa accompagnatrice descrive l’itinerario, e spiega ciò che vedremo, in spagnolo e in inglese.
La prima tappa è BIARRITZ, dove viene concessa un’oretta di tempo a disposizione.
Ci dirigiamo verso il Casinò alle cui spalle c’è la bella e lunga spiaggia. Il mare è ondoso, ideale per i surfisti. Vorremmo prenderci al volo un caffè ma ci viene chiesto di accomodarci; la vista del mare ci rallegra ma i camerieri non arrivano mai! Dopo un buon quarto d’ora sprecato, ci alziamo e tanti saluti. D’altronde volevamo solo un caffè e abbiamo poco tempo.
I due passi sul lungomare inebriano i nostri polmoni ma, giusto il tempo di arrivare fino all’estremità della spiaggia e fare dietrofront, perché dobbiamo tornare al bus.
Praticamente di Biarritz non vediamo niente; intuiamo solo che è una località vip.
A SAN JUAN DE LUZ ci ritroviamo in Francia.
La piccola cittadina ci resta simpatica ma anche qui abbiamo un tempo piuttosto limitato.
Riusciamo però a: bere una dolcissima e rigenerante spremuta d’arancia, affacciarci alla spiaggia dorata che è parecchio più bella di quella di Biarritz, fare un giretto per le stradine.
E soprattutto entriamo alla MAISON ADAM, la storica pasticceria che produce i MACARONS più buoni del mondo! Io conoscevo solo quelli bellini, perfetti, dalla cialda color pastello, che – confesso – mi ispirano talmente poco che non li ho mai assaggiati. Quindi la differenza non la so, ma questi, che sono senza il rivestimento, e che si sciolgono in bocca, sono meravigliosi.
Una squisitezza imperdibile.
Ripartiamo col pullman per SAN SEBASTIAN, in basco DONOSTIA, tornando quindi in Spagna.
Il suo punto nevralgico è PLAZA DE LA CONSTITUTION, con le terrazze numerate perché un tempo fungeva da Arena per le corride; dalla Basilica di Santa Maria del Coro si diramano la frontale Calle Mayor, Calle 31 de Agosto e Abutztuaren 31 Kalea.
Per i Pintxos suggeriamo la vera e propria distesa di fritture da HEME RETZI.
Comunque ci ispirava anche CASA ALCALDE.
La parte vecchia di San Sebastian è senz’altro carina, viva, ricca di bar e ristorantini, negozi e botteghe, ma a sentire tutti quelli che ci sono stati mi aspettavo molto di più. E’ anche vero che abbiamo visto poco. Torniamo al bus per il rientro con una breve sosta ad URGULL, la collina che offre una vista panoramica di PLAYA DE LA CONCHA.
Bilancio della giornata? Per me Biarritz poteva esser saltata a piè pari e San Sebastian non mi ha fatto impazzire, sarà stata la visita lampo. Quella che mi è piaciuta di più è San Juan de Luz.
Vale il viaggio anche solo per i Macarons!
Per rifarci ritorniamo da VICTOR MONTES, ma non al bar per i Pintxos, proprio nel Ristorante al piano di sotto. I carciofi sono strepitosi, il Bacalao forse un po’ salato. Comunque siamo state bene.
Martedì 01/07
Dedicheremo la giornata odierna alla visita del MUSEO GUGGENHEIM.
E’ lui la principale attrazione della città; è lui che da anni volevo vedere.
E’ lui che raggiungiamo con la TRAMVIA che, come la Metro, ha una tariffa convenientissima per i possessori della Carta BARIK. Dove si fa la Carta Barik? Noi l’abbiamo acquistata alla Stazione della Metro ZAZPIKALEA che è proprio a due passi dal nostro Hotel. Ci siamo premurate di chiedere che sia quella utilizzabile anche per la Funicolare e per il Puente Colgante.
Costa 5,00 Euro, va aggiunto un minimo di credito, tipo altri 5,00 Euro, e se ne può fare una sola per più persone. Quando il credito sta per esaurirsi basta ricaricarla. Passando la card sul lettore si vede a quanto ammonta il credito. La card va passata prima di salire e quando si scende dalla Tramvia; per la Metro stessa cosa, all’ingresso e all’uscita dei tornelli.
Siamo in anticipo. Dalla passerella pedonale che collega la sponda all’Università di Deusto, diamo un’occhiata all’incomparabile EDIFICIO DEL CRISTAL DEL CENTENARIO.
La giornata è nuvolosa e non è l’ideale per le fotografie ma restiamo ugualmente imbambolate.
Siamo colpite anche alla vista di una barchetta della BILBAO GARBI, la società dei rifiuti urbani, a bordo della quale un’operatrice ecologica, munita di retino, tipo quello per prendere le farfalle, raccoglie dal fiume bottiglie di plastica e altre nefandezze. Ecco perché il Nervión è così pulito!
L’affascinante complesso museale si staglia riflesso sul fiume e noi con la prenotazione fatta on-line accediamo al Museo rapidamente.
Ho visto altre opere di Frank Ghery, come la Fondazione Louis Vuitton a Parigi e la DB Bank a Berlino. Anche qui il noto architetto non si smentisce: STRA-OR-DI-NA-RIO!
L’ingresso è già di per sé grandioso, con installazioni luminose che pendono dall’alto.
Ci piace molto THE MATTER OF THE TIME dell’americano Richard Serra, con i suoi labirinti color ruggine, fatti di spirali ed ellissi; le pareti serpeggianti, concentriche e diversamente pendenti creano corridoi dentro cui occorre perdersi giocando e sbandando.
Abbiamo la fortuna di vedere l’interessante mostra fotografica di contestazione sul consumismo dell’artista statunitense BARBARA KRUGER.
Poi c’è la sala con gli effetti digitali che ci ricorda vagamente il TeamLab Bordeless di Tokyo. Anche qui ci divertiamo a scattarci un selfie dietro l’altro. Fanno tutti schifo ma non importa.
Le opere, che francamente ignoro se temporanee o permanenti, ma credo sia buona la seconda, tra cui ad esempio i TULIPS di Jeff Koons e una enorme opera di Roy Lichtenstein, sono spettacolari.
E poi ci sono le installazioni esterne! MAMAN, il ragno gigante alle cui spalle c’è il PUENTE DE LA SALVE, di colore rosso acceso, e il meraviglioso PUPPY, la scultura del cane ricoperta di fiori che ha un sistema di irrigazione interno talmente prodigioso da consentire il ricambio floreale soltanto ogni sei mesi! Mammamia quanto punti esclamativi.. perché sì, li vale tutti!
Posso solo dirvi che il Museo è davvero magnifico.
Apericena al MERCADO DE LA RIBERA, alla LA VERMUTEKA con Pintxos e Spritz.
Nota utile: pagare con la Tarjeta (Bancomat) è la norma. Anche per somme irrisorie, praticissimo.
Mercoledì 02/07
Nel nostro amatissimo Casco Viejo, in Bidebarrieta n. 4, c’è la pregevolissima BIBLIOTECA DE BIDEBARRIETA KO LIBURUTEGIA, riconoscibile dal grande rosone che sormonta la porta di legno marrone di un bell’edificio classico. Gli interni hanno chiari richiami Art decò; gli scaloni, le decorazioni delle vetrate e le grandi sale sono sorprendenti. Innumerevoli i testi, i dischi e le pellicole che potete trovarvi. DA-NON-PER-DE-RE!
Pranziamo da AMARENA, con un decoroso menù del dia al prezzo politico di 20,00 euro a testa.
Prossima tappa: la SALITA MALLONA che porta alla BASILICA DI BEGONA. Fa anche rima.
A nostro parere la Basilica è più appariscente fuori che dentro e situata in quartiere che sa di poco. Comunque è da vedere, se non per devozione, per la peculiarità di avere un meraviglioso pavimento ligneo in salita.
Trascorriamo il pomeriggio facendo acquisti, rimbalzando come due palline in un flipper, da un negozio all’altro delle 7 Calles.
Da segnalare i MAESTROS TURRONEROS, che hanno l’invitante abitudine di offrire ai passanti le loro leccornie. Impossibile non accettare e non entrare, è tutto buonissimo.
Cena da TXOCO, un ampio ristorante che serve tutti i piatti tipici locali. Dopo tanti Pintxos ci vuole un pollo alla piastra con l’insalata per riportare lo stomaco a regime. Ottimo.
Facendo due passi digestivi, ci ritroviamo senza volere a SAN FRANCISCO, quartiere malfamato di Bilbao, che è proprio sul lato opposto del fiume, e dove paradossalmente si trova il Ristorante stellato MINA. Allunghiamo il passo svelte e a testa bassa, senza guardarci troppo intorno.
Per riprenderci da non si sa quale pericolo, ci facciamo un Baileys da AITAREN, un incredibile locale risalente al 1871; gli interni e gli arredi anni venti e la suggestiva illuminazione ne fanno quello che viene definito il ristorante più emblematico di Bilbao.
Giovedì 03/07
Per il secondo Tour sulla Costa Basca abbiamo appuntamento praticamente davanti al Guggenheim.
Così ci riguardiamo il PUPPY, col sole e una luce diversa.
Questa seconda gita prevede le seguenti tappe: GASTELUGATXE, GERNIKA, BERMEO.
Poteva andare meglio, nel senso che GASTELUGATXE merita senza dubbio la visita, ma non di corsa come abbiamo dovuto fare noi. Dovessi tornarci io mi fermerei anche a pranzo da ENEPERI, mi godrei la passeggiata e farei la Via Crucis che sale alla Chiesetta meditando, respirando e apprezzando il panorama.
Invece la percorriamo con la lingua di fuori, costantemente attente a dove mettere i piedi, concedendoci minimissime soste per tirare il fiato, renderci conto del panorama e scattare due foto.
E comunque io in cima non ce l’ho fatta ad arrivare.
E meno male m’ero messa la ginocchiera.
“Come possono pensare che dopo la scarpinata sotto il sole, di corsa, e con tutti quei gradini uno non abbia fame e sete!” Sbotta la Susy al punto di ritrovo. Tornate praticamente per ultime non abbiamo neanche il tempo di una sosta al bagno o al baracchino per una spremuta d’arancia.
L’accompagnatore invece, dopo averci dato l’orario, si è rilassato.
Forse per immagazzinare fiato? Perché da come si infervora nelle tappe successive, lo soprannominiamo “Il Chiacchierone”. Ma andiamo avanti.
La sosta a BERMEO si rivela totalmente inutile.
Sotto al sole, stanchi e provati dalla galoppata, dobbiamo sorbirci quello che il Chiacchierone ha da raccontare su tre statue e una scultura affacciate sul porto: l’attenzione di tutti è pari a zero.
Del paesino non s’è visto nada e il decantato Chiostro di non ho capito quale Chiesa è chiuso.
A GUERNICA dobbiamo fare altre scale per arrivare a un Chiesa, ma senza prenotazione non è visitabile. Nel giardino c’è un tronco d’albero, racchiuso da un colonnato, davanti al quale parte uno spiegone galattico che non finisce mai. Dopo aver esposto la storia dell’albero in uno spagnolo piuttosto stretto e difficile da comprendere, richiama fiero a sé i partecipanti che hanno richiesto la guida in inglese. Risultato finale: tutti anestetizzati.
Senza più prestargli ascolto, a GUERNIKA davanti alla riproduzione del famoso quadro di Picasso, sostiamo catatonici sperando la faccia corta. Nada que hacer.
Tempo libero? Zero.
Regresando a Bilbao, giusto per rifocillarci, ci fermiamo al Cafe Restaurante MOUYA sulla Gran Via, per un sandwich semplice ma buono.
A Bilbao non esiste il culto della moda. Nella zona della GRAN VIA ci sono tanti negozi di abbigliamento, con tutti i marchi d’ordinanza, ma in giro, a parte noi riconoscibilissimi italiani, i bilbaini si vestono come gli pare, con un’accozzaglia indescrivibile di stili, gusti e colori.
Ti senti quasi fuori luogo!
Ho l’impressione che abbiano capito tutto: il mood bilbaino : bere, mangiare e vivere.
E poi la gente parla, i bambini giocano a fresbee nelle piazze; i ragazzini magari sì, hanno il cellulare in mano, ma commentano assieme ciò che guardano. Me gusta muchissimo.
Spioviggina. Per ripararci ci rifugiamo all’interno dell’AZKUNA ZENTROA, lo spazio culturale che ospita eventi, mostre, una biblioteca, un cinema multisala, una pedana luminosa per la gioia dei bambini piccoli, una bella terrazza panoramica attrezzata con le sedie a sdraio e le famose 43 colonne tutte diverse e molto particolari simboleggianti culture e architetture differenti.
Aperitivo? Aperitivo! Dove? Alla SINSORGA, un locale carino al femminile.
Poi passeggiamo fino al fiume Nervión per vedere il bianco PONTE ZUBIZURI, solo pedonale, progettato da Calatrava. Sul lungo fiume, c’è una serie di sdraio per chi desidera rilassarsi.
Cena? Forse da URBIETA, chisseloricorda..
Venerdi’ 04/07
Visto che il meteo promette sole, oggi si va a PORTUGALETE. Vogliamo salire sul famoso PUENTE DE VIZCAYA, progettato da uno dei discepoli di Eiffel e chiamato PUENTE COLGANTE. E’il più antico ponte trasportatore del mondo e attraversa il Nervión, sospeso sulle sue acque, per arrivare a GETXO. Un’esperienza simpatica che dura pochi minuti, però da fare.
L’enorme cabina ha spazi ben definiti, per i passeggeri e per i mezzi di trasporto.
Con la carta Barik il biglietto è scontato.
Già che ci siamo, perché non fermarci in spiaggia per un po’ di relax?
“Non abbiamo il costume” osserva Susy.
“Ma chi se ne importa .. al mondo si vive una volta soltanto..” canta Morandi.
Tanto qui puoi startene in mutande senza che nessuno ti guardi. Troppo bello!
Eh sì, questa sosta ci voleva. “Mare profumo di mareee…”
Nota informativa: Playa EREAGA HONDARTZA – così dice la ricevutina di totali 18,00 Euro per il noleggio di due sdraio e ombrellone – nota bene: diciotto euro, non la follia che costa da noi, specialmente in Versilia – è attrezzata anche per i disabili.
A NEGURI prendiamo la Metro per rientrare alla base.
Siccome la Susy aveva visto un ciondolino a forma di sardina, e lo desidera, torniamo a cercarlo per acquistarlo. Già che ci siamo facciamo un ultimo giretto per negozi. Non avesse ad essercene sfuggito uno! Ahhahahha!
Alla CABECITA DE AJO c’è di tutto di più e soprattutto cose particolari, di design.
Sto cercando una borsa, che vorrei fosse spagnola, per mia nipote e qui avvisto uno zainetto.
Per valutare meglio la resa, chiedo a Susy di indossarlo, così magari mando la foto a mia sorella per un parere. La Susy si toglie il suo e indossa questo. Faccio la foto, invio il Whatsapp, attendo la risposta, ma il negozio deve chiudere. Ok casomai torniamo domani.
Ciao ciao, grazie, hasta luego, e ci incamminiamo.
Poco più in là, nella strada dove c’è Caganer, Susy inizia a gridare.
“Charlieee… Charlieeeee!!!“
Mi giro mentre penso “oh che statua avranno messo mai in vetrina!?!”
“Charlieee… guardaaaa!!”
Fa una giravolta su se stessa e mi mostra il dorso.
Ha indosso lo zaino del negozio e il suo in mano.
“Oddio.. Te lo sei portato via??!”
“Aiuto! Qui ci arrestano per furto!!! Domani non ci fanno partire!!!” E via di corsa, indietro sui nostri passi, verso il negozio, che ritroviamo con la serranda mezza abbassata.
Ci mettiamo a bussare al vetro con insistenza. Il tipo apre sereno e sorridente, incuriosito.
Avrà creduto che ci abbiamo ripensato con urgenza?
Quando nel nostro maldestro spagnolo spieghiamo affannate l’accaduto, lui replica con estrema cortesia “Tranquilas, no se pasa nada..”.
Eh!.. Nada.. lo dici perché siamo tornate, se te ne accorgevi domani non lo so.
Comunque tutto è bene quel che finisce bene e tra sonore risate.
Susy propone di tornare da TXOCO perché vorrebbe riprendere il pollo come l’altra sera.
Purtroppo dev’esserci un cuoco diverso stasera; trova che la preparazione sia diversa, in più il pollo è praticamente crudo. Lo rimanda in cucina per aggiustare la cottura, ma ormai si è disgustata.
Io invece mi sfinisco di baccalà. Se non lo mangio qua..
Comunque, dopo si va di correttore automatico.. col Baileys!
Sabato 05/07
Dobbiamo preparare le valigie ma la roba acquistata non ci sta.
E non è la prima volta che ci si ritrova con questo “problema”!
In Irlanda ci regalarono un valigione a perdere; in Scozia ci si vestì a strati che si sembrava la pubblicità della Michelin; in Portogallo la Susy si spedì gli acquisti a casa.
Questa volta optiamo per l’acquisto di una valigia supplementare, economica ma riutilizzabile, che troviamo da PACO MARTINEZ dove peraltro, già che ci siamo, prendiamo diverse cose carine e a sconto. Inclusa la borsetta per mia nipote.
Lasciati i tre bagagli alla Reception andiamo a vedere le ultime cose che ci interessano.
Con la Metro raggiungiamo la FUNICULAR D’ARTXANDA che porta ad un Parco Centenario dal cui belvedere si può godere del miglior panorama della città. Alle pareti della piattaforma da cui partono le cabine ci sono dei pannelli esplicativi con la storia della sua costruzione e foto d’epoca.
C’è anche un riepilogo delle attrazioni principali di Bilbao.
Facciamo il check: celo, celo, celo.
Lo STADIO SAN MAMÈS ci manca. E ora ci si va!
L’esterno del SAN MAMÈS ha un impatto visivo davvero pazzesco, bellissimo da vedere, anche per chi non è appassionato di calcio. A Bilbao ci sentono molto ed è consuetudine, soprattutto per i ragazzini, indossare la maglia dell’ATHLETIC CLUB BILBAO.
Concludiamo la vacanza bilbaina con un’ultima scorpacciata di Pintxos in Plaza Nueva.
Gracias Bilbao!
Adiós!
